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Settore paralimpico

La Danza senza barriere un pieno di emozioni

Danza Sportiva e mondo Paralimpico, un connubio indissolubile. L’elevato livello qualitativo degli atleti e la grande partecipazione di pubblico nelle due giornate dedicate in questi campionati, hanno certificato un’altra crescita in questo settore che già conta più di un’eccellenza.


Una delle parole chiave della FIDS è inclusione, come dimostrano le gare che si sono alternate con quelle dei normodotati nello stesso padiglione, contrariamente a quanto avveniva in passato. Il debutto dei diversamente abili nella danza sportiva è avvenuto proprio a Rimini, in occasione dei Campionati del 2008 su input del Presidente del CIP, Luca Pancalli.


Una spinta propulsiva al movimento l'ha data Michelangelo Buonarrivo, consigliere nazionale della FIDS, che da tre anni ha delega per il settore Paralimpico: “Mi sono attivato sul territorio per favorire tutte le disabilità, anche se in campo internazionale ho trovato poco spazio in questo senso perché si organizzano eventi soprattutto per la danza in carrozzina”. La svolta è avvenuta proprio con i Mondiali di danza in carrozzina disputati nel 2015 a Roma, durante i quali si sono registrati grande partecipazione e forte impatto mediatico, grazie alla copertura televisiva di Rai Sport. Italia e Serbia stanno peraltro dialogando affinché il prossimo anno si possa organizzare un evento open, aperto anche alle disabilità non contemplate dalla federazione internazionale della danza.


Crescita continua dunque, ma restano le criticità di un mondo comunque complesso, come sottolinea Buonarrivo: “La prima è di natura economica perché il contributo annuo erogato dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) è troppo basso. L'altra difficoltà è quella di trovare un normodotato disposto a fare coppia con un disabile nelle gare combi”.


Intanto, dallo scorso giugno, Cinzia Mongini, campionessa paralimpica, è rappresentante federale nella Commissione Nazionale Atleti del CIP. Un riconoscimento per il grosso lavoro che la FIDS sta svolgendo in questo ambito. È la stessa Cinzia a chiarire la sua articolata mission: “Voglio essere portavoce dei disabili nel mondo della danza, in più tramite il CIP intendo trasmettere ai nostri atleti i valori del paralimpismo, e inoltre, voglio contribuire a create le condizioni per la formazione dei maestri specializzati. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di portare la danza alle Paralimpiadi. Un traguardo condiviso con il presidente Barbone e il Consiglio Federale”.


Quali sono i punti di unione tra la Danza Sportiva e gli atleti paralimpici? “E' uno sport che si adatta a tutti i tipi di disabilità. L'elemento vincente – incalza Cinzia Mongini - è l'impatto emotivo che ha sugli atleti e sul pubblico, come si è visto anche in questi campionati. La danza permette alle persone diversamente abili di esprimere le proprie emozioni, compresa la rabbia, intesa come determinazione, grinta, voglia di farcela. Elementi necessari per vincere una medaglia, ma anche per affrontare le difficoltà quotidiane”.