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Area Sport

Piotto: “La danza è un'oasi felice che ha un linguaggio universale"

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Riservata, profonda e con una grande carica di entusiasmo: ha vinto l’argento nell’IDO World Championships Show Dance categoria Solo Female Adults portando in pista un balletto ricco di significati e nel quale rivede l’emozione e la forza che solo la danza e la musica riescono a trasmetterle.  Eccola Angela Piotto, giovane atleta azzurra della FIDS.

A Praga esperienza e ricordi indimenticabili. Ce ne vuoi parlare?

È andata bene: ho ballato in tre turni diversi, ogni giorno una situazione diversa, ma il giorno che mi ha spaventato di più è stato il primo.

Perché?

Non sapevo chi avevo di fronte, come fossero i miei avversari, non ero sicura di nulla in realtà. L’unica cosa che volevo fare e che mi rendevo conto di sapere fare era ballare. Passato il primo giorno poi gli altri due sono andati  in discesa, ho preso maggiore confidenza con la pista, con gli spazi di gara, con le mie emozioni, con il pubblico. Infatti, i giorni successivi sono andati sempre meglio perché mi sentivo sempre più a mio agio.

“The piano” come dancetitle…

È un balletto ispirato ad un film che ha come protagonista una ragazza che non può parlare e che ha come unico mezzo per esprimersi il suo pianoforte. Anche il marito la ostacola in tutto, fino ad arrivare a tagliarle un dito per impedirle di suonare. La forza di questa ragazza è quella di ribellarsi al mondo che è costretta a vivere scappando dal marito e vivendo finalmente la sua felicità: quella di suonare e di parlare al mondo con la sua musica e con le sue parole ritrovate. 

Un balletto che non manca di significati.

Il significato per me è che attraverso musica e danza si possono parlare tutte le lingue del mondo. Io non amo parlare in pubblico, chiacchierare, sono molto riservata. Con la danza però riesco ad esprimermi nella mia totalità. È la forma più alta di espressione per me. Puoi farti capire da tutti, ogni persona grazie alla danza e alla musica può capire l’altra e di conseguenza il mondo. È un linguaggio universale.

A che età il primo incontro con la danza?

Ho iniziato a danzare a 6, 7 anni. Le gare sono arrivate a 11 anni. Mi sono avvicinata a questo mondo per caso, io volevo fare ginnastica ritmica. Mia mamma un giorno mi convinse ad andare alla scuola di ballo dei miei cugini, provai e mi piacque immediatamente. Da quel momento non ho mai smesso.

In una parola sola, cosa è la danza per te?

Libertà! Mi sento libera, senza vincoli. Nella danza riesco ad esprimermi al 100 per 100, la danza è il mio luogo sicuro dove mi sento completamente me stessa, al riparo da tutto e dove il mondo resta fuori da me.

 

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