Da ventotto anni sulle piste di danza con Barbara. Risoluto, competitivo, con la voglia di vincere divertendosi e con un angelo custode sempre al suo fianco. È il profilo di Alberto Belometti, bresciano doc che da pochi giorni, dopo anni di gare, di cadute e di risalite ha vinto la medaglia d’oro nel Campionato del Mondo Senior II Standard.
Gara difficile?
La più difficile della nostra carriera, ma anche quella che ci ha dato maggiore soddisfazione. Il livello della finale è stato altissimo. Con Barbara abbiamo vinto un mondiale due anni fa in Turchia, ma questa finale è stata davvero la più dura, la più tesa e la più complicata. Le dico solo che il campione del mondo in carica non è nemmeno arrivato alla finale. Poi davanti a noi c’era l’altra coppia italiana formata da Stefano Bernardini e Stefania Martellini che sono fortissimi, dei campioni, e in pista sono sempre stati i nostri rivali. È una vita che balliamo con loro. Riuscire ad arrivare primi ci ha riempito di orgoglio.
Quanto tempo prima si inizia a preparare una finale così competitiva?
Già dalla fine del mondiale scorso ci siamo posti l’obiettivo di arrivare a questo appuntamento con la voglia di provare a vincerlo. Per raggiungere certi obiettivi però non basta solo l’allenamento ma la componente fondamentale è la motivazione. Solo la motivazione ti spinge a dare tutto te stesso per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato. Se abbiamo vinto, il merito va diviso con i nostri insegnanti, Roberta Zone e Antonio Gioncada che da quando ci allenano hanno cambiato la nostra mentalità.
L’inizio della vostra avventura?
Ho iniziato nel 1990, sono 28 anni che balliamo insieme io e Barbara. All’epoca eravamo fidanzati e abbiamo iniziato con dei corsi di ballo per andare in discoteca a divertirci. Poi abbiamo scoperto il mondo della danza sportiva e ci siamo appassionati. Siamo partiti da lontano, abbiamo iniziato a fare delle gare, abbiamo avuto sonore sconfitte ma anche belle soddisfazioni. Insomma, è stato un percorso molto lungo che ancora adesso non è finito. Io e Barbara volevamo crearci qualcosa da fare insieme e il ballo ci ha unito nella vita così come in pista.
La forza è la coppia?
Consolidarsi come coppia è alla base. Per fare questo sport bisogna rinunciare a tutto, al centro delle nostre vite c’è la dedizione verso questa disciplina. È uno sport che ha bisogno di una forza mentale totalizzante. Senza la testa ballare ad alti livelli diventa impossibile. Quando abbiamo iniziato ho visto tantissimi giovani dal grandissimo avvenire, dal futuro scritto ma poco dopo si sono persi. Ora a distanza di tanti anni, dopo una vita passata sulle piste, posso dire che a quei ragazzi è mancata la testa. La danza sportiva allena corpo e testa.
Forza mentale nella vita come nello sport?
Assolutamente. Noi nella nostra vita da sportivi abbiamo avuto tante mazzate. Solo la forza mentale ti aiuta a rialzarti, a rigenerarti e a riprovare con più determinazione di prima. Delusioni e soddisfazione fanno parte della vita di ogni sportivo. Se alcuni anni fa una delusione poteva apparire come una vergogna, come una sconfitta senza appello, come se la vita sportiva fosse finita, ora la viviamo come una tappa di un percorso. La vita come lo sport ti fa tanti sgambetti ma ti ridarà sempre la possibilità di rialzarti, offrendoti un’altra opportunità.
Quindi uno sport che consiglierebbe?
Certo! La danza sportiva aiuta a diventare delle persone per bene. Se dovessi dare un consiglio a dei genitori, ad una famiglia, gli direi che la danza sportiva è una disciplina che fa crescere i ragazzi in modo sano, con i valori puri dello sport. Il comportamento individuale viene investito totalmente, i valori puri dello sport, della vita e i valori intimi di ognuno di noi vengono stimolati in ogni loro aspetto rendendoti completo come uomo.
Il futuro di Alberto e Barbara?
Restare a lungo nel mondo della danza sportiva in tutti i suoi aspetti.
Quale è il vostro segreto in pista?
Avere un angelo custode sempre al nostro fianco. Quando balliamo, in pista siamo in tre: noi due siamo fisicamente lì e poi c’è sempre un angelo custode che ti dice ogni istante cosa fare e che ti sprona quando senti di non farcela.